Gli errori di misura

Gli errori di misura sono deviazioni inevitabili tra il valore misurato e il valore reale di una grandezza, causate da limiti nello strumento o nel metodo utilizzato. Si dividono in errori accidentali (o casuali) ed errori sistematici.

Quando svolgiamo un esperimento scientifico, uno degli obiettivi principali è misurare con precisione una grandezza fisica, che si tratti della lunghezza di un oggetto, del peso di una sostanza o del tempo di un fenomeno.

Tuttavia, il risultato di ogni misurazione è sempre soggetto a una certa dose di incertezza.

Questa incertezza, o errore, è influenzata sia dal tipo di strumento utilizzato sia dal metodo di misurazione adottato.

Pertanto, ogni volta che misuriamo qualcosa, è fondamentale saper gestire e ridurre al minimo gli errori, per avvicinarci quanto più possibile al valore “vero” della grandezza che intendiamo quantificare.

    Tipi di errori: sistematici e accidentali

    Gli errori di misura si suddividono principalmente in due categorie: errori sistematici ed errori accidentali.

    Comprendere la differenza tra questi due tipi di errore è fondamentale per sviluppare strategie mirate di riduzione e gestione dell’errore.

    • Errori sistematici
      Gli errori sistematici sono quelli che derivano da difetti presenti nello strumento di misura o da imprecisioni nel procedimento di misura che stiamo utilizzando. Quindi, un errore sistematico tende a presentarsi sempre nello stesso senso in ogni misurazione: o per eccesso o per difetto.

      Ad esempio, se uno strumento, come una bilancia, non segna lo zero esatto quando è vuoto, ogni misura effettuata risulterà errata, poiché parte da un punto di riferimento falsato. Un termometro tarato per misurare temperature ambientali normali potrebbe risultare impreciso se viene utilizzato a temperature estreme, ecc.

      Per limitare gli errori sistematici, lo sperimentatore può intervenire calibrando o sostituendo lo strumento e migliorando il metodo di misura. Un'altra tecnica consiste ripetere più volte le misurazioni con diversi strumenti di misura. Questo lavoro preventivo aiuta a ottenere risultati più accurati e vicini al valore reale della grandezza.
    • Errori accidentali (o casuali)
      Gli errori accidentali derivano da variabili imprevedibili e fluttuazioni casuali. A differenza degli errori sistematici, questi non possono essere completamente eliminati, poiché sono il risultato di fattori esterni e del caso (es. errori umani, variazioni ambientali, ecc.).

      Ad esempio, se stiamo misurando la lunghezza di un tavolo e il righello non è perfettamente allineato, il risultato può variare leggermente dopo ogni misura. In molti esperimenti è necessario avviare o fermare un cronometro in modo preciso. Tuttavia, anche il minimo ritardo umano può influire sul risultato finale. Un cambiamento improvviso della temperatura, della pressione o dell’umidità può influire sulla misura della temperatura, ecc. 

      Gli errori accidentali sono detti anche errori statistici perché si distribuiscono casualmente, talvolta sopra e talvolta sotto il valore vero. Spesso la distribuzione casuale degli errori accidentali segue una curva normale, o “a campana” o "curva di Gauss", che descrive come la maggior parte dei risultati si distribuisca attorno al valore medio, mentre valori estremi sono meno frequenti.
      esempio di distribuzione casuale
      Quindi, un modo efficace per ridurli è aumentare il numero delle misurazioni e calcolare la media dei risultati ottenuti. La ripetizione della misura riduce l’effetto delle variazioni accidentali e avvicina il valore medio a quello reale della grandezza.

    In conclusione, gli errori di misura sono una componente inevitabile di qualsiasi sperimentazione scientifica.

    Tuttavia, anche se non possono essere eliminati del tutto, possiamo gestire e ridurre gli errori per assicurarci che i risultati siano accurati e affidabili.

     
     

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    Fisica